Tassa sui climatizzatori. Chiarimenti ANGAISA.
In questi giorni sono state riprese e diffuse da stampa ed emittenti televisive notizie fuorvianti, relative all’introduzione di una fantomatica “tassa sui condizionatori”.
A tale proposito precisiamo che non è stata introdotta alcuna tassa e che, in realtà, sono stati richiamati in maniera superficiale ed impropria i contenuti di un provvedimento dello scorso anno, il decreto 10 febbraio 2014 recante “Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013” (pubblicato in G.U. Serie Generale n.55 del 7-3-2014). Tale decreto ha recepito la direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010, il cui obiettivo principale è quello di promuovere l’efficienza energetica nel comparto edilizio.
In sostanza, il decreto del 10 febbraio 2014 ha previsto l’estensione del “libretto d’impianto”, già istituito per gli impianti di riscaldamento, anche ai condizionatori, ma solamente per gli impianti con potenza nominale utile superiore ai 12 Kw (art. 15 comma 1 della direttiva europea 2010/31/UE).
Come ha precisato in una nota il Ministero dello Sviluppo Economico, la maggior parte dei condizionatori non è soggetta all’obbligo del libretto di impianto e manutenzione. Nelle case di media grandezza non sarebbe superato il valore di 2-2,5 kW e, in linea generale, la soglia dei 12 kW riguarda ambienti di circa 160 metri quadrati.
La normativa prevede inoltre controlli periodici, che hanno l’obbiettivo di garantire – come già avviene per le caldaie – la sicurezza e la maggiore efficienza energetica degli impianti. Naturalmente il tecnico incaricato chiederà il pagamento del costo dell’intervento, ma attualmente non sono previste tasse né “bollini”.
Tutte le informazioni relative ai citati libretti di impianto sono disponibili sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico:
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